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Un ritardo, le montagne di seta, 'let it be' e il ping pong


Anche in un pullman possono decidersi le sorti del mondo. La storia straordinaria di un'amicizia nata per caso, diventa un imperdibile appuntamento con la Storia. Questo è il racconto di come Zhuang Zedong e Glenn Cowan divennero gli autori inconsapevoli di una trama diplomatica appassionante in cui Cina e Stati Uniti colsero finalmente l'attimo.

di Luca Fidanza


Eravamo i primi americani che visitavano il paese della Cina in un milione di anni o cose così. E qualcuno disse che la pace nel mondo era nelle nostre mani, ma io giocavo solo a ping-pong” Forrest Gump


Al cinema basta poco per sintetizzare i cambiamenti epocali del mondo. Nella famosa scena del film di Robert Zemeckis in cui Forrest Gump sfida i cinesi nella tana del comunismo, c’è molto dello spirito che attraversò uno degli eventi diplomatici più casuali e più importanti della Storia.


Nel 1971, a Nagoya, città del Giappone dove si stanno svolgendo i campionati del mondo di Tennistavolo a cui partecipano dodici team nazionali, il caso decide di intervenire all’interno di un’anonima palestra dove un atleta americano prolunga oltre l’orario consentito i suoi allenamenti con un atleta giapponese. Il suo nome è Glenn Cowan, è di New York, ha al suo attivo qualche successo che gli consente di partecipare a quei mondiali dove il team statunitense viene però eliminato al primo turno. Cowan ancora non sa che, a dispetto della rapida uscita dal mondiale, diverrà, per una distrazione, protagonista di una deviazione diplomatica che segnerà gli anni a venire. Mentre i rapporti tra USA e Repubblica popolare cinese sono ai minimi storici, Cowan, perduto il pullman della sua squadra, si arrangia salendo tranquillamente su quello del team cinese, suscitando la sorpresa e il sospetto (siamo nel pieno della Rivoluzione Culturale) degli atleti.

"Il viaggio in pullman durava 15 minuti, e io ho esitato per 10! Ero cresciuto con lo slogan 'Abbasso l'imperialismo americano!' e durante la Rivoluzione culturale il conflitto di classe aveva raggiunto picchi senza precedenti. Mi chiedevo se fosse giusto avere qualcosa a che fare con il Nemico Pubblico numero uno."

Soltanto uno di loro, spinto dalla curiosità, gli si avvicina, gli stringe la mano, e grazie a un interprete riesce a comunicargli il piacere di conversare con colui che nell’immaginario da guerra fredda di quel periodo è solo una spia, un nemico. L’atleta cinese in questione è il più importante e conosciuto della squadra, si chiama Zhuang Zedong (庄则栋, Zhuāng zédòng) e ha già vinto tre campionati mondiali. Ma Zedong non ne fa riferimento. Preferisce sorridere e scambiare qualche parola con l’americano, di dodici anni più giovane, e gli regala un ritratto su seta dei Monti Huangshan, della regione cinese di Hangzhou, che portava nella sua borsa. Così Glenn, anch’esso sorpreso e poi curioso, cerca di ricambiare, ma non trova nulla che possa ricambiare il dono di Zhuang. Potrà farlo più tardi, dopo essere stato sommerso insieme al nuovo amico dalle fotografie dei giornalisti giapponesi che hanno fiutato l’impatto della notizia. “Un atleta cinese e uno americano si stringono la mano!” Potrebbe esser stato quello, più o meno, il tono dei titoli dell’epoca…epoca in cui intere zone del mondo non si parlavano nemmeno. Il regalo di Glenn Cowan a Zhuang Zedong fu una maglietta col simbolo della Pace con sotto il titolo di una delle canzoni più famose dei Beatles: ’Let it be’.

Zhuang Zedong ricorda così quell'incontro: "Il viaggio in pullman durava 15 minuti, e io ho esitato per 10! Ero cresciuto con lo slogan 'Abbasso l'imperialismo americano!' e durante la Rivoluzione culturale il conflitto di classe aveva raggiunto picchi senza precedenti. Mi chiedevo se fosse giusto avere qualcosa a che fare con il Nemico Pubblico numero uno. Frugai nella borsa, avevo delle spillette di Mao Zedong, dei fazzoletti di seta e dei ventagli. Non mi sembravano regali adatti. Alla fine scelsi il dipinto delle Huangshan.". L'atleta statunitense rispose "Ho solo un pettine, non posso regalarti un pettine, domani ti porto un regalo", e il giorno dopo maglietta fu.

Casuale, frutto del destino quanto si vuole. Fatto sta che quell’episodio e quelle parole diventarono simboliche, metafore di ciò, che in seguito, sarebbe dovuto finalmente accadere. Di fatto, tutto successe molto rapidamente, in una sorta di effetto domino. Grazie agli ovvi contatti successivi e all’interesse suscitato in entrambe le nazioni, la squadra americana di tennistavolo statunitense venne invitata per una visita in Cina…proprio mentre in gran segreto le due amministrazioni stavano per costruire l’eccezionale visita, ufficiale, di Richard Nixon a Pechino per quello che sarebbe stato il primo incontro di Mao Zedong con un Presidente americano. Visita e incontro che annunciarono di fatto, dalla Rivoluzione maoista, il piano di riconciliazione tra i due Giganti. Cina e USA provengono, in quegli anni, da dimensioni culturali e distanze sociali impensabili, proporzioni che oggi non possiamo riuscire ad immaginare. Sono separate da un silenzio e da sguardi torvi che durano da circa vent’anni, da quando cioè gli Stati Uniti dichiararono la Repubblica popolare cinese paese aggressore durante la guerra di Corea del 1950 e condussero una politica di embargo in seguito all’entrata in guerra. Per tutto quel tempo le relazioni politiche ed economiche furono praticamente inesistenti, eppure resisteva la sensazione che, alla prima opportunità, i due paesi si sarebbero mossi per provare a riavvicinarsi. Quel piccolo episodio fece da chiave e aprì molte porte, anche grazie ai passi che ne derivarono.

Quando il Ministero Cinese degli Affari Esteri ricevette la notizia che la squadra di tennistavolo statunitense sperava di essere invitata a visitare la Cina, il Ministero rifiutò. Ma quando Mao Zedong lesse sul Reference News (参考消息, Cānkǎo Xiāoxī) la notizia su Cowan e Zhuang, decise di invitare il team americano. Viene riportato come Mao disse: "Questo Zhuang Zedong non solo è un bravissimo giocatore, ma è anche bravo nei rapporti internazionali, ha una mente da fine politico!". Il 10 aprile 1971, nove giocatori, quattro ufficiali e due spose arrivarono in Cina. Rimasero fino al 17 aprile, giocando match amichevoli, visitando la Grande Muraglia e il Palazzo d'estate, e andando al balletto.


Non sappiamo, o forse non riusciamo a definire il peso delle rispettive diplomazie e di tutti gli eventi che seguirono. In fondo quello fu un incontro tra due giovani uomini spinti dalla curiosità e dal rispetto reciproco. Non è, questo, un pezzo sulle dinamiche della famosa visita in Cina di Nixon nel 1972, quando incontrò Mao nel tentativo di riallacciare scambi economici tra due paesi che, di fatto, non si conoscevano. Se ne è sempre parlato, si sono interpretati i fatti e le misure diplomatiche successive. La Storia spesso si limita al macrocosmo, ai personaggi eccellenti, vorremmo quasi dire al grigio contraddittorio delle relazioni fra Stati.

"Furono vite semplici e sportive quelle dei due veri protagonisti del nostro racconto. E non furono facili."

La storia di due giovani che si incrociano a bordo di un pullman sportivo, che si scambiano regali non comprendendo la lingua dell’altro, è invece piena di colori. Di immaginazione. Più di tutto, di speranza.


Ed è molto bello ‘rovistare’, con discrezione e tramite mezzi limitati, tra le vicende biografiche dei due. E’ bellissimo sapere della loro provenienza geografica, per esempio. Sapere che Cowan era nato a New York, che fosse d’origine ebraica e che ancora adolescente si trasferì in California, stato d’America completamente opposto per radici e cultura, a quello in cui era nato, che fu il giocatore americano più giovane che avesse partecipato ai mondiali di Tennistavolo e che poi diventò insegnante in una scuola media.


Che Zedong, intanto, dall’altra parte del mondo, nato nel 1940, dodici anni prima di Cowan, mieteva vittorie nel corso degli anni sessanta in tre mondiali di Ping Pong, al quale, grazie al suo maestro Wang Chuanyao, aveva dato un cambio di direzione stilistica già all’età di dieci anni, rivolgendo l’attenzione allo stile del ”attacco bilaterale col rovescio”, rovescio che tradizionalmente veniva eseguito in push-blocked (praticamente senza effetto e con un maggiore uso del polso) e che in quegli anni non consentiva ai giocatori cinesi di controbattere con la giusta efficacia.


Furono vite semplici e sportive quelle dei due veri protagonisti del nostro racconto. E non furono facili. Zhuang venne intrappolato nei meandri della Rivoluzione Culturale, perdendo la possibilità di continuare la sua carriera sportiva. Ebbe un incarico politico ma ne pagò il prezzo dopo la morte di Mao e il processo alla Banda dei Quattro guidata da Jiang Qing, la moglie di Mao. Glenn, che soffrì di disturbi bipolari negli ultimi anni, morì stroncato da un infarto a soli 52 anni. Zhuang Zedong visitò gli Stati Uniti tre anni dopo la morte di Glenn Cowan. Andò a visitare la madre di Glenn dicendole che non aver rivisto più suo figlio rappresentò il più grande rimpianto della sua vita. Di seguito il video del discorso di Zhuang di fronte alla lapide dell'amico scomparso.

Ecco. Il romanzo della vicenda è stato adoperato dal mondo, dalle particolari nazioni coinvolte, dai media, attraverso le canoniche versioni. Che siano stati strattonati per la giacca per i rispettivi tornaconti, che siano stati rappresentati come cavalieri cortesi in missione per la pace nel mondo, che si sia romanzato su azioni segrete, o anche sul peso del destino. Non possiamo sapere, nessuno può essere in grado di immaginare esattamente come siano andate le cose veramente in quello scacchiere politico che da sempre muove a suo piacimento e interesse le pedine a disposizione. Ancor di più, non è facile capire cosa sia passato per la testa a Zedong e a Cowan in quegli anni. Probabilmente si sono divertiti, o compiaciuti di essere stati al centro, almeno per un po’, della buona riuscita negli sviluppi diplomatici del tempo. A noi piace ricordare con un sorriso che, come in tante altre occasioni, lo Sport, la gioia e l’amicizia di due atleti abbiano costituito la parte più forte della vicenda. Quella che merita, più di tutto il resto, di essere ricordata. Il rimpianto di Zhuang nel ricordo di quell’amico incontrato per caso, proveniente da un posto lontano e sconosciuto, per ragioni meramente politiche, resta la testimonianza più bella, e più triste.

 

L'8 luglio 2011, si è tenuto un evento di ping pong a Yorba Linda in California. I membri delle squadre del 1971 erano presenti, e si sono sfidati ancora.


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