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“In Cina? E che te magni?” Goubuli Baozi!



Diciamo basta ai luoghi comuni sulla cucina cinese e scopriamo piatti e storie di una delle culture gastronomiche più varie e deliziose al mondo.

“Ma dai, vai in Cina? E col mangiare, come farai?”

“Ah, sei stato in Cina? E che te sei magnato?”

Buyiding si rivolge a voi che siete stati in Cina per studio, turismo o lavoro: ma quante volte vi è capitato di sentire domande simili? Tra parenti, amici o conoscenti c’è sempre stato il buontempone di turno che puntualmente le tira fuori, sciorinando una lista di pietanze fantasiose e non appetibili accompagnata da un risolino beffardo.

Per chi ha un minimo di esperienza vissuta in Cina, domande simili causano una certa sorpresa, se non a volte disappunto, poiché oltre ad essere tra le cucine più ricche e variegate al mondo, la cucina cinese è anche immensamente deliziosa e, a parte qualche caso limitato ad alcune regioni del paese, a grande maggioranza è poco propensa alla preparazione e al consumo di cibi che in Italia o in altri paesi non sono considerati tali.


A Buyiding non ci assumeremo mai il compito di spiegare con la parola scritta quanto siano appetitose le pietanze cinesi: per quanto forbite le parole e ricercata la prosa, nulla può eguagliare l’esperienza di gustarsi un qualsiasi manicaretto cinese, semplice o elaborato che sia, specialmente se si ha la fortuna di apprezzarlo in loco. Tuttavia, quello che possiamo fare con la scrittura è raccontare le storie spesso affascinanti che si nascondono dietro a una pietanza cinese e alla sua onomastica, allo scopo non solo di offrire ai nostri lettori una prospettiva fresca sull’universo culinario del Regno di Mezzo ma anche per rendere il giusto omaggio alla tradizione di una cultura gastronomica millenaria in continua evoluzione.

Goubuli Baozi: la leggenda (o una tra le tante...)

Molti piatti della cucina cinese hanno in comune una caratteristica: spesso esistono diverse versioni della storia dietro le loro origini. I Goubuli Baozi non fanno eccezione e la storia che condividiamo con voi oggi è una delle versioni più comuni, ma non l'unica esistente.


Ebbene, una delle leggende racconta che ai tempi della Dinastia Qing (清朝, qīng cháo, 1644-1912) c'era un ragazzino di nome Gaogui, conosciuto anche col nomignolo Gǒuzi (狗子, cagnolino). Gouzi viveva in un villaggio molto povero e un bel giorno decise di trasferirsi nella limitrofa città di Tianjin per cercare lavoro. Cominciò subito come apprendista in un ristorantino specializzato in bāozi (包子), fagottini ripieni cotti al vapore.


Il giovane Gouzi mostrò immediatamente di essere portato per la cucina e in pochissimo tempo perfezionò talmente la sua tecnica di preparazione dei baozi, che si potè permettere di aprire il proprio ristorantino. Le sue delizie, ripiene di carne macinata di maiale e zuppa, iniziarono ad attirare clienti da tutte le zone circostanti.


L'insegna del ristorante originale a Tianjin

Si narra che addirittura l’imperatrice madre Cí Xǐ (慈禧, 1835-1908) ne fosse ghiotta e mandasse la sua servitù a comprarli. Gli affari nel ristorantino del giovane Gouzi andavano così bene e lui era così indaffarato a soddisfare tutte le ordinazioni che ben presto non ebbe più tempo per chiacchierare con i clienti come era uso fare in precedenza. I clienti cominciarono così a chiamarlo amichevolmente Gou Bu Li (狗不理), traducibile come “Gou ignora tutti”. Da questo soprannome nasce uno dei piatti più famosi della cucina di Tianjin, i Goubuli Baozi (狗不理包子, gǒubùlǐ bāozi).



Con le loro caratteristiche 18 ripiegature e la forma a crisantemo, nel 1997 i Goubuli Baozi sono entrati a far parte della lista dei “Famosi snack cinesi”, stilata dalla China Cuisine Association. Goubuli è ormai diventata una catena di ristoranti che si trovano in molte città cinesi, ma se volete andare nel ristorantino originale del giovane Gouzi l’indirizzo è 77 Shandong Road, Heping District, Tianjin (天津市, 和平区, 山东路 77号).

Curiosità: prima delle Olimpiadi di Pechino del 2008 qualcuno ebbe la brillante idea di creare una versione inglese del nome Goubuli e se ne uscì fuori con 'Go Believe Baozi': l’idea fu ridicolizzata dai netizens di tutta la Cina e sembra, fortunatamente, non aver preso piede nella promozione di questo brand in Cina e all'estero.


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