
Una nuova rubrica di Buyiding vi parla d'invenzioni che a quanto pare provengono dalla Cina. Ovviamente, fino a prova contraria.
Che faccia hai stamattina? Non hai dormito bene?
Ah, mal di denti? Dolore lancinante come se fossi stato torturato dal dottor Szell ne Il Maratoneta? Un Oki non è bastato...? Beh, pensaci la prossima volta che mangi una vagonata di biancospino caramellato (糖葫芦, táng húlú) e poi vai a letto senza lavarti i denti...
Ebbene per tua fortuna lo stesso problema lo ha avuto l’imperatore Gaozu (高祖, gāozǔ) della dinastia Tang, circa 1400 anni fa. E sempre per tua fortuna il suo dentista ha escogitato una soluzione che ti permetterà di avere ancora un sorriso smagliante.

Infatti, secondo lo scrittore norvegese Geir Björklund, specializzato in medicina e membro dell'Associazione Mondiale degli Editori Medici, un giorno Gao Zu convocò il suo dentista in quanto afflitto da una carie dolorosa e si era ormai rassegnato all’estrazione, pratica comune in Cina dal 6000 a.C circa. Il dentista, che stava ormai da tempo sperimentando una fusione di argento e stagno per curare le carie, gli propose invece questa sua nuova invenzione: l’otturazione dentale. Versò il composto metallico nella carie dell’imperatore, alleviando il suo dolore ed evitando così l’estrazione.
Ulteriori testimonianze della pratica dell’otturazione dentale in Cina appaiono nel testo medico sull’utilizzo delle erbe medicinali Xin Xiu Ben Cao (新修本草, xīnxiūběncǎo) scritto da Su Gong (苏恭, Sūgōng) nell'anno 659, mentre in occidente questa pratica viene citata per la prima volta solo nel 1528 nel testo del medico tedesco Johannes Stocker.
Per conoscere la composizione esatta della miscela usata nell’otturazione in Cina dobbiamo invece arrivare al 1505, durante la dinastia Ming, dove in un testo specialistico il medico Liu Wentai spiega come “l’aggiunta di 100 parti di mercurio alle 45 parti di argento e alle 900 di stagno”, renda la composizione più comoda da modellare per aderire perfettamente alla cavità dentale.
Photo credits: Bettmann/Getty Images