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Gustav Mahler e i poeti Tang: storia di un incontro artistico



'Il Canto della Terra', un brillante e struggente esempio di contaminazione artistica, umana e culturale.

Di Fernando Fidanza.

 

Nel 1908 Gustav Mahler (1860-1911) compone “Das Lied von der Erde” (Il Canto della Terra), una composizione per due voci e orchestra divisa in sei lieder. “Lied” è un termine tedesco che indica la trasposizione di una poesia in musica classica. Per i testi dei sei lieder Mahler sceglie sette composizioni di poeti cinesi della dinastia Tang (唐朝, 618-907): quattro poesie di Li Bai (李白, 701-762), una di Qian Qi (钱起, 710-782), una di Wang Wei (王維, 699-759) e una di Meng Haoran (孟浩然, 689-740). Per comprendere quali circostanze abbiano portato all’unione tra la musica di Mahler e la poesia cinese ne Il Canto della Terra dobbiamo fare un piccolo passo indietro.


“Ho perso tutto, all’improvviso, in un colpo solo; devo imparare di nuovo a camminare, passo dopo passo, come un neonato”.

Con queste parole, nel 1907, Gustav Mahler, al tempo uno dei più rispettati direttori d’orchestra al mondo (come compositore verrà riscoperto e osannato solo molti anni dopo), descrive al suo amico Bruno Walter, pianista e compositore, il suo stato d’animo nel periodo più buio della sua vita. Nel giro di pochi mesi muore sua figlia Maria Anna; a lui stesso viene diagnosticato un incurabile problema cardiaco e manovre politiche legate al crescente antisemitismo lo costringono a dimettersi dalla direzione del Teatro dell’Opera di Vienna, al tempo il più prestigioso al mondo.


In questo momento così drammatico Mahler decide di guardare altrove.

E l’altrove in cui si riconosce maggiormente, e che più lo consola, è la Cina.


Nel 1907 riceve in regalo il libro “Die Chinesische Flote”, “Il Flauto Cinese”, una raccolta di 83 poesie cinesi risalenti alla dinastia Tang, parafrasate in tedesco dal poeta Hans Bethge (1876-1946). In questa raccolta di poesie Mahler non solo ritrova immagini poetiche che aveva usato nella sua musica sin dagli inizi della sua carriera, ma riscontra come alcune di queste immagini abbiano acquisito, in questo particolare momento della sua vita, un nuovo significato.

"Un’analisi delle liriche dei lieder de Il Canto della Terra ci permette d’individuare diversi temi chiave ispirati dai poeti cinesi d’epoca Tang."

Tra queste ci sono la vita e la poetica di Li Bai, il “poeta errante”. Lo spirito avventuroso del poeta cinese e la sua risoluta decisione di vincere la sua battaglia con il destino attraverso il vagabondaggio, l’abbandono della società e il divenire tutt’uno con la natura, rispecchiavano perfettamente l’immagine che Mahler aveva di sé stesso: “…un tre volte apolide: boemo tra gli austriaci; austriaco tra i tedeschi e ebreo vagabondo per il mondo”.

Un’analisi delle liriche dei lieder de Il Canto della Terra ci permette d’individuare diversi temi chiave ispirati dai poeti cinesi d’epoca Tang.

Nel primo lied, “Das Trinklied vom Jammer der Erde” (Brindisi alle Miserie del Mondo), e nel quinto lied, “Der Trunkene im Fruhling” (L’Ebbro in Primavera), tratti entrambi da poesie di Li Bai, troviamo un elemento interessante che allo stesso tempo lega e divide questi due artisti così lontani e così diversi: l’ebbrezza alcolica.


Li Bai, 'Pensieri in una Notte Quieta'.

Mentre Li Bai è famoso per il suo amore per il vino e per le tantissime poesie dedicate all’ebbrezza, Mahler era completamente astemio. Eppure nella sua visione della poetica di Li Bai, Mahler sembra anticipare quelle che saranno le teorie di James J.Y. Liu (1926-1986), importante studioso di poesia cinese. Il compositore boemo vede lo zui (醉) nella poesia, non come una semplice e letterale “ubriachezza”, ma piuttosto come un essere trasportati via mentalmente dalle proprie preoccupazioni terrene.


Nel quarto lied, “Von der Schonheit” (Sulla Bellezza), un gruppo di ragazze sta cogliendo fiori di loto in riva a un fiume e d’un tratto vengono raggiunte da dei giovanotti a cavallo: la più bella delle ragazze racconta di essere colpita dalla forza e dal vigore di uno di loro. In questo passo possiamo notare come il compositore sia attratto da una caratteristica peculiare della poesia Tang, ossia quella di raccontare spesso storie dal punto di vista femminile. Questa caratteristica dà la possibilità a Mahler di immaginare e mettere in musica un’esperienza poetica e romantica che avrebbe potuto vivere sua figlia.


Ma è nell’ultimo lied de Il Canto della Terra, “Der Abschied” (L’Addio), che troviamo il tema più caro a Mahler: la metafora della morte e il raggiungimento dell’immortalità come viaggio verso le montagne. Durante la stagione operistica il musicista boemo era troppo impegnato per comporre, ma ogni estate si ritirava a Dobbiaco per disintossicarsi e ritrovare l’ispirazione. Per Mahler montagna significa rinascita e creazione. Nella lettera a Bruno Walter descrive così la paura di non poter più, per motivi fisici, essere libero di appartenere alla montagna: “Questa volta non solo devo cambiare casa, ma anche il mio modo di vivere. Non sai quanto sia difficile per me. Per anni sono stato abituato a fare vigorosi esercizi lungo i fiumi, perdermi nelle foreste ed essere ispirato dalle mie escursioni tra i monti. E tornare poi a casa con le mie melodie raccolte tra i sentieri, regali ricevuti dalla natura; e sedermi alla mia scrivania come un contadino torna al suo capanno, e dare forma alle mie idee. Persino la più profonda crisi spirituale scompariva dopo una faticosa scarpinata”. Leggere la poesia “Addio” di Wang Wei, esponente di spicco della scuola paesaggistica Shanshui (山水), e che recita: ”Mi ritirerò ai margini delle Colline del Sud, e vivrò per sempre tra i monti”, non poteva non essere di conforto e d’ispirazione per Mahler in quel momento difficile della sua vita. La poesia racconta dell’addio di Wang Wei al suo caro amico e collega Meng Haoran.

"Mahler decise di omaggiare la Cina non solo nel libretto dell’opera ma anche musicalmente."

Nella parte finale de Il Canto Della Terra, Mahler cita l’ultimo passo di “Addio” di Wang Wei in cui si sottolinea come “la terra e la natura rimarranno belle per sempre, mentre l’uomo non riesce a vivere neanche cento anni.” Mahler qui modifica il testo, omette la parte relativa alla mortalità dell'uomo, e il cantante ripete semplicemente, come un’eco, le parole “per sempre”. Leonard Bernstein (1918-1990) ha ipotizzato come Mahler abbia ripetuto le parole “per sempre” alla fine della sua opera per descrivere come l’anima del cantante (e quindi l'anima stessa del compositore) non moriranno, ma si uniranno alla Natura.

La connessione tra Mahler e le poesie di epoca Tang ne Il Canto della Terra fu così forte che il compositore decise di omaggiare la Cina non solo nel libretto dell’opera ma anche musicalmente. Mahler non era mai stato in Cina, ma aveva avuto occasione di ascoltare musica cinese sia grazie a dei cilindri fonografici ricevuti in regalo da un amico, sia dal vivo in un ristorante cinese che frequentava spesso nei suoi anni trascorsi ad Amburgo. Inoltre, Mahler amava progettare e costruire strumenti per ottenere suoni particolari, e possedeva una vasta collezione di fotografie di strumenti da tutto il mondo.


Il primo omaggio lo troviamo nel primo lied del Canto, dove il ritornello viene cantato ogni volta un semitono più alto, sforzando così al limite del suo registro la voce del tenore. Secondo il musicologo tedesco Theodor W. Adorno (1903-1969) questo stratagemma fa sì che la voce ricordi quella denaturalizzata del falsetto cinese, tipica dell’Opera di Pechino.

Il secondo “prestito” dalla musica cinese lo troviamo nel terzo lied, “Von der Jugend” (Sulla Giovinezza), dove Mahler, primo nella storia, applica le tipiche armonie della musica classica occidentale alla scala pentatonica cinese, priva di semitoni.


Infine, nella parte finale dell’ultimo lied, Mahler decide di rievocare il suono del Pi Pa (琵琶), il liuto cinese, utilizzando il mandolino e facendolo emergere sopra tutti gli altri strumenti. La scelta di introdurre il suono di questo strumento è in primo luogo culturale: gli strumenti pizzicati sono sempre presenti negli ensemble cinesi e la Pi Pa era lo strumento più usato durante la dinastia Tang.



La poesia cinese, così come tutto il pensiero artistico di questa nazione, si è sempre basata su un certo grado di ambiguità, così da rimanere aperta a diverse interpretazioni da parte del pubblico. Lo stile poetico de “Il Canto della Terra”, unito alla sua astrazione musicale, immerge l’ascoltatore in un’atmosfera in cui l’immaginazione può viaggiare libera.

Molti compositori occidentali avevano tratto ispirazione da culture asiatiche a cavallo tra il 19esimo e il 20esimo secolo. Tra gli esempi più eminenti troviamo Claude Debussy, Maurice Ravel, e Giacomo Puccini. Questo interesse per l’Oriente rientrava nelle caratteristiche del post-romanticismo: narrare eventi di tempi e posti lontani; rivalutare l’arte etnica; esplorare i confini tra Paradiso, Terra e Inferno; trovare una risposta al senso della vita. Mahler si distingue dai suoi contemporanei perché non si ispira alle poesie Tang per aderire ai dettami di un movimento artistico, ma perché in quelle poesie ritrova se stesso.


Come è stata accolta quest’opera in Cina?

Il Canto della Terra fu presentato a musicisti cinesi tramite registrazioni radio negli anni ’50, mentre la prima rappresentazione pubblica (eseguita a Pechino da musicisti tedeschi e cantata in tedesco) risale al maggio del 1998. All’indomani di questa esibizione diversi studiosi cinesi guidati dal musicologo Qian Renkang (钱仁康) hanno intrapreso un’approfondita ricerca delle origini testuali dell’opera. Il 14 dicembre del 2000 il Conservatorio Centrale, l’Università di Pechino e l’Associazione dei Musicisti Cinesi hanno organizzato congiuntamente una conferenza nella capitale cinese per discutere le possibili origini delle poesie scelte da Mahler per la sua opera.

E’ importante notare che prima degli anni ’80 Il Canto della Terra non aveva ricevuto una seria attenzione accademica in Cina. Essa era in genere descritta come decadente, pessimistica e negativa in molti testi sulla musica occidentale.

"Ne Il Canto della Terra, Mahler mostra la sua bramosia verso la vita attraverso la comprensione della nozione cinese di vita e arte."

Tuttavia, negli anni a seguire molte opere di Mahler sono state tradotte in cinese e lo studio della sua musica è diventato più serio e approfondito. In “Lectures on the History of Western Music” (西方音乐史教程, 2001) di Li Xiujun (李秀军), lo studio de Il Canto della Terra viene considerato fondamentale per comprendere il movimento musicale postromantico. In “A History of European Music” (欧洲音乐史, 1983) di Yu Runyang (于润洋) l’autore commenta come “Mahler, ne Il Canto della Terra, mostra la sua bramosia verso la vita attraverso la comprensione della nozione cinese di vita e arte”. Tra questi testi, va dato un posto speciale al volume “Symphonies of Life and Death: The Music World of Gustav Mahler” (生与死的交响曲----马勒的音乐世界) di Li Xiujun, pubblicato nel 2005, la prima opera cinese che analizza nel dettaglio le tecniche compositive di Mahler.


La versione in lingua cinese de Il Canto della Terra è stata eseguita per la prima volta in Cina dall’Orchestra Sinfonica della Provincia del Jiangsu, condotta dal maestro Jiang Puqi (江浦琦), il 22 novembre 2005 a Nanchino. Il conduttore cinese ricorda così quell’esperienza: “Ho scoperto Il Canto della Terra quando studiavo musica negli anni ’50. Il popolo cinese non l’ha mai ascoltata cantata in cinese. Come musicista, credo sia una mia responsabilità, un mio dovere, fargliela ascoltare”.

Il concerto fu un successo.

Piccola curiosita’: per sottolineare ancor di più la volontà originale di Mahler di usare il mandolino per rievocare il suono della Pi Pa, nell’esecuzione di Jiang Puqi la Pi Pa ha sostituito il mandolino.


Nella ricerca che accomuna tutti gli artisti, siano essi occidentali o orientali, di un posto sulla terra dove far riposare pacificamente il cuore e la mente, con Il Canto della Terra Mahler ha creato un ponte tra due mondi, due culture e due periodi differenti. In questo modo egli ha dimostrato come, grazie all’arte, individui da parti diverse e lontane del mondo possano comunicare e connettersi, elevando così Il Canto della Terra a uno degli esempi più brillanti e riusciti d’integrazione culturale e artistica dei nostri tempi.



L'illustrazione di Mahler che contempla la luna e' stata gentilmente disegnata per Buyiding dal talentuoso Enrico Natoli.

 

Per approfondire...

"Gustav Mahler"

Arnold Schoenberg

Traduzione di L. Pestalozza

Editore: SE





 

"Poesia Cinese dell'Epoca Tang"

a cura di L.V. Arena

Editore: BUR


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